
Sintesi inorganica di materiali porosi per catalisi
Adriana De Stefanis -
SPECIFICHE TECNICHE
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Porosità: micro (fino a 2 nm); meso (fino a 50 nm); macro (> 50nm). (Porosimetro ed equazione BJH per PSD)
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Volume poroso (metodo t-plot)
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Geometria porosa (curve di isteresi di assorbimento di N2, porosimetro)
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Area specifica superficiale (Equazione BET o Langmuir, da poche decine a migliaia di m2/g)
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Acidità (test della piridina con FTIR)
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Grandezza dei cristalli (>200 nm) Struttura e fasi (XRPD)
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Contenuto in metalli (alcune unità %)(AAS)
TECNICHE DISPONIBILI
Sintesi di materiali porosi inorganici
- Sintesi idrotermale(Zeoliti, zeotipi)
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con templante organico (shape-directingeffect)
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con combinazione di ossidi diversi (atomi tetraedrici diversi per diverse lunghezze dei legami T-O)
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con specifiche unità spaziali (aggiunta di unità 4R o 6R a AlPO)
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Metodi di pilastramento/intercalazione di materiali 2D (vedi figura) (Argille smectitiche, fosfati dei metalli del IV gruppo, LDH, ossidi metallici)
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Metodi batch (MOF, ZIF)
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Metodi sol-gel (Silica-allumina da organosilani e gel di alluminati)
Preparazione di catalizzatori su supporti porosi - metodi chimici
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Scambio ionico
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Co-precipitazione
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Deposizione-precipitazione
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Microemulsione
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Saturazione per impregnazione
Preparazione di catalizzatori su supporti porosi- metodi fisici
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Sonicazione
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Irradiazione a microonde
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PLA
Modifiche di materiali porosi inorganici
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Introduzione di funzione acida o basica (modifica del rapporto Si/Al durante la sintesi);
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Introduzione di metalli nel framework (sostituzione di Si e/o Al con Ti, Cr, Zr etc durante la sintesi);
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Eliminazione di metalli dal framework (dealluminazione post-sintesi).
Altre sintesi di materiali inorganici
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Sintesi sol-gel di biovetri
CAMPIONI
- Campioni di:
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Zeoliti: Y, USY, ZSM-5
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Zeotipi: MCM41, FSM 16, MCM23
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PILCs
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PCH
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MOF
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ZIF
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LDH
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PILPs
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Ossidi metallici supportati (ceria, etc)
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Biovetri
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- Campioni da 1 a 500g
- Campioni con tenore fissato in metallo
UTILIZZATO PER
Catalisi
- Depolimerizzazione di plastiche (PET, PP) per il recupero di monomeri ed energia;
- HDO della lignina per la produzioni di frazioni per jet fuel;
- Produzione di syngas da CO2 e H2O (water shift).
Assorbimento/separazione
- Separazione e concentrazione della CO2 atmosferica;
- Separazione cromatografica di miscele di idrocarburi;
- Assorbimento di acidi minerali da miscele di biocarburanti.
ESEMPI APPLICATIVI
Pirolisi catalitica di polietilene
Riciclare plastiche attraverso trattamenti termici o catalitici è tra le possibili soluzioni alternative alle discariche e alla dispersione nell'ambiente. I principali obiettivi sono la produzione di carburanti o il recupero di monomeri e/o prodotti chimici.
Se si effettua una comparazione tra i prodotti di pirolisi del polietilene ottenuti attraverso degradazione termica (in alto nella figura) e catalisi (in basso), si osserva che dalla prima si ottiene una distribuzione omogenea e degradante di prodotti a numero di atomi di carbonio da C1 a C24, mentre con opportuno catalizzatore si ottengono prodotti raggruppati nel range del gasolio C12-C23.


Assorbimento, concentrazione e recupero della CO2 atmosferica
Nella lotta per la riduzione delle emissioni mondiali di CO2 restano in primo piano i grandi impianti per la produzione di elettricità e in generale le grandi industrie petrolifere e chimiche. Le grandi quantità di CO2 emesse da questi impianti sono però facilmente intercettate prima dell'emissione in atmosfera. Questo, purché si disponga di tecnologie efficaci ad alte temperature, per la separazione della CO2 dagli altri gas con adsorbenti in grado di catturarne grandi quantità per unità di peso e/o volume. Uno dei metodi in uso, che richiede comunque un dispendio di energia pari a circa il 20% di quella prodotta nell'impianto, utilizza soluzioni amminiche, tossiche, attraverso cui gli effluenti ricchi di CO2 vengono fatti passare. La CO2 si lega all'ammina e viene separata. Per poter poi immagazzinare la CO2, la soluzione amminica deve essere riscaldata per il suo rilascio. Esistono comunque altre tecniche quali la separazione criogenica, quella con membrane e l'utilizzo di setacci molecolari solidi. Tra i processi di assorbimento sono particolarmente interessanti la PSA (pressure swing adsorption), la VSA (vacuum swing adsorption) e la TSA (temperature swing adsorption).Per tali assorbenti sono richieste le seguenti caratteristiche:
1) Elevata selettività e capacità adsorbente per la CO2;
2) adeguata cinetica di adsorbimento/desorbimento;
3) capacità di adsorbimento costante anche dopo numerosi cicli alle condizioni operative.
L'esperimento in figura riguarda assorbimento e desorbimento della CO2 atmosferica con uno ZIF modificato con Sr, utilizzando la TSA.